Caro Giraffa, Caro Pinguino" di Megumi Iwasa – Una dolcissima amicizia epistolare
- Bambininfesta
- 23 ago
- Tempo di lettura: 3 min
Qualche anno fa, quando mia figlia Sara aveva cinque anni, le regalai "Caro Giraffa, Caro Pinguino" di Megumi Iwasa, con le illustrazioni deliziosamente essenziali di Jun Takabatake. Ricordo che lo aveva ascoltato con piacere, anche se forse all’epoca non ne aveva colto appieno tutte le sfumature. Poi il libro era finito, come spesso accade, nella sua piccola biblioteca in cameretta, in attesa di essere riscoperto.
Qualche giorno fa, quasi per magia, è accaduto proprio questo: mi sono alzata una mattina e ho trovato la luce della sua stanza ancora accesa. Sara, che oggi ha quasi otto anni, stava leggendo proprio quel libro, da sola. Lo ha divorato in un paio di giorni, ridendo e raccontandomi con entusiasmo le avventure della Giraffa e del Pinguino. Segno che, crescendo, è riuscita a cogliere tutta la dolcezza, l'ironia e la profondità di questa storia.

La trama: un’amicizia oltre l’orizzonte
Tutto comincia con una Giraffa che vive nella Savana e che, un giorno, si sente tremendamente annoiata. Non ha amici con cui parlare, e si sente un po’ come tutti i bambini quando arrivano a dirti: “Mamma, mi annoio!”. Un sentimento che conosciamo bene.
Nel frattempo, anche un altro personaggio – un Pellicano – si sta chiedendo come riempire le sue giornate. Per combattere la noia, decide di diventare un postino e appende un cartello a un albero per annunciare il suo nuovo servizio.

Giraffa, incuriosita, scrive una lettera da recapitare “oltre la linea dell’orizzonte”, con il desiderio di conoscere qualcuno e ricevere una risposta. Pellicano, un po’ confuso su dove si trovi di preciso questa “linea dell’orizzonte”, parte comunque per la sua missione.
La lettera fa un lungo viaggio e finisce tra le mani di una Foca postina, che la consegna all’unico animale che riceve posta in quelle acque: un giovane Pinguino. Pinguino si è trasferito lontano dalla sua isola per frequentare la scuola di Maestro Balena, l’unica scuola disponibile per lui, dato che nella sua terra natale non ce ne sono.
Inizia così uno scambio epistolare tenerissimo e spesso esilarante tra Giraffa e Pinguino. I due cercano di descriversi e di immaginarsi a vicenda, ma essendo così diversi – una altissima con un collo lunghissimo, l’altro piccolo e paffuto – non è affatto semplice. C’è una scena molto buffa in cui Pinguino si chiede: “Io ho il collo oppure sono tutto collo?”.

Maestro Balena entra in gioco per aiutare Pinguino a trovare le parole giuste. Le lettere che si scambiano sono piene di tentativi, fraintendimenti, descrizioni improbabili e immaginazione – e proprio grazie a questi scambi nasce tra loro una bellissima amicizia.
L'incontro
A un certo punto, Giraffa decide di fare qualcosa di folle e divertente: costruisce un costume da Pinguino per andare a trovare il suo amico. Parte insieme a Pellicano e, quando finalmente i due si incontrano… potete immaginare le risate!
L’incontro, pur surreale, è un’esplosione di gioia. I due amici si riconoscono e, anziché restare delusi dalle loro diversità, si sentono ancora più uniti. Perché, in fondo, non serve essere uguali per volersi bene.

Un finale che apre nuove porte
Verso la fine del libro, Maestro Balena decide di andare in pensione. Ora che Pinguino è cresciuto ed è pronto a tornare nella sua isola per diventare lui stesso un insegnante, la storia sembra concludersi… ma in realtà è solo l’inizio di un nuovo capitolo. Proprio da questo momento prende vita il libro successivo di Megumi Iwasa, "Caro Maestro Balena", che continua l’universo tenero e immaginifico costruito attorno a questi personaggi.
Perché leggere Caro Giraffa, Caro Pinguino
"Caro Giraffa, Caro Pinguino" è un libro che parla di amicizia, empatia, immaginazione e accettazione dell’altro. Con una scrittura semplice ma mai banale, e illustrazioni pulite e poetiche, riesce a incantare sia i piccoli lettori che gli adulti.
È perfetto per essere letto ad alta voce intorno ai 5-6 anni, ma può essere anche una splendida lettura autonoma per bambini dai 7 anni in su, che potranno cogliere le sfumature più ironiche e riflessive della storia.
Un libro che ci insegna che anche oltre la linea dell’orizzonte possiamo trovare qualcuno che ci capisca. Basta avere il coraggio di scrivere la prima lettera.
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